Visualizzazione post con etichetta horror. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta horror. Mostra tutti i post

domenica 12 luglio 2015

Recensione | Il principe della nebbia

Buon pomeriggio, lettori! ♥
Io sono alle prese con una brutta tosse e sto cercando in tutti i modi (bevendo tanto, miele e vitamina c) per contrastarla prima che parta! Per quanto riguarda le letture, ho cominciato Half Bad e per il momento mi piace! Oggi vi lascio la recensione di questo libro che ho adorato! Sarà anche rivolto ad un pubblico più giovane ma, come ha detto Zafòn nella sua nota "mi piace credere che il racconto trascenda qualsiasi limite di età", penso che sia adatto davvero sia a giovani sia adulti!

→ Il principe della nebbia (Niebla #1)
→ Carlos Ruiz Zafòn
→ Mondadori
→ 202 pagine
→ 13,00 €
→ Ottobre 2012
Goodreads

1943: il vento della guerra soffia impetuoso quando il padre di Max Carver decide di trasferire la famiglia sulla costa spagnola. Il luogo sembra protetto e tranquillo ma, appena arrivati, cominciano a succedere strani fenomeni: Max scopre un giardino disseminato di statue orribili, la sorella Alicia inizia a fare sogni inquietanti, compare una scatola piena di vecchi film che sembrano aprire una finestra sul passato, mentre l'orologio della stazione va all'indietro. E ci sono le voci, sempre più sinistre, che riguardano i precedenti proprietari della villa, e i racconti che accompagnano la misteriosa scomparsa del loro unico figlio. Quando un incidente colpisce la sua famiglia, Max è costretto, suo malgrado, a improvvisarsi detective. Assieme ad Alicia e al nuovo amico Roland, nipote dell'anziano custode del faro, inizia a indagare sull'oscuro naufragio di una nave che giace sui fondali della baia custodendo molti segreti...


Ancora una volta Zafòn si è dimostrato all'altezza delle mie aspettative e, ancora una volta, mi ha rovinato il mio bel lieto fine. Il principe della nebbia me l'ha prestato Lizzie e subito mi sono fiondata nella lettura. La storia mi ha preso fin da subito, quando Max entra nel giardino di statue della casa sulla spiaggia (se volete leggere il pezzo cliccate qui) e, inutile dire che, appena vista la statua del pagliaccio ho pensato "pagliacci?! Perché?!" poiché già ho un'insolita paura per questi esseri poi, dopo It e questo, il mio cervello va in pappa. Lasciamo stare i clawn e parliamo del libro. Devo dire che mi è piaciuto davvero molto sia per lo stile di Zafòn sia per i personaggi, che sono riusciti subito ad entrarmi dentro e a farmeli amare immediatamente.
Aveva la rara capacità di insinuarsi nelle persone come quelle schegge che, più cerchi di estrarle, più a fondo si infilano nella carne.
La storia parla di un principe ma non quello azzurro che arriva su un cavallo bianco. No, qui si parla
di un principe spietato, di una mago, di un uomo che pur di ottenere ciò che gli hanno promesso fa di tutto e che non può essere sconfitto. È come il diavolo in persona. La storia si incentra proprio su uno dei suoi patti fatto con il precedente proprietario della casa sulla spiaggia. La stessa casa che verrà poi abitata da Max e la sua famiglia. All'inizio sembra che vada tutto normale e che quella è solo una casa un po' polverosa con qualche videocassetta; tuttavia, passano pochi giorni e la sorellina più piccola di Max. Irina, si fa male cadendo dalle scale inseguita da non si sa cosa. Dopo questo, Max, la sorella Alicia e l'amico Roland si mettono alla ricerca dei segreti che aleggiano intorno a quella casa, andandosi a infilare in guai ancora più grossi con qualcosa che non possono né capire né affrontare.
"Vada all'inferno" disse, trattenendo la rabbia. Le gocce di saliva evaporarono come se fossero cadute su una griglia di metallo ardente. "Bambina cara, è da lì che vengo"
I tre personaggi principali. Max, Alicia e Roland li ho subito adorati. Li sentivo come se li conoscessi da tempo e il loro rapporto d'amicizia mi ha subito colpito. Forse sarà proprio questo quello che mi colpisce di più delle storie di Zafòn: come i personaggi riescano ad incatenarsi tutti con una specie di filo e a combaciare perfettamente. Ci sono state alcune scene che mi hanno messo davvero molta ansia e c'è la prova nei messaggi che mandavo all'una di notte a Lizzie (che dormiva, ignara di tutto ahah)! La storia l'ho trovata molto originale anche se avrei preferito un finale diverso: non per il lieto fine ma perché si poteva cambiare in qualche modo senza distruggere la storia. 
Anche la figura del principe della nebbia mi è piaciuta e l'ho trovata molto ben fatta. Ovviamente, come ho detto prima, lo stile mi è piaciuto e non mi ha annoiato mai. Dopo questo secondo libro sono ancora più sicura di leggere altri libri di Zafòn!
Quando pioveva forte, il tempo si fermava. Era come una tregua in cui si poteva smettere di fare qualsiasi cosa e contemplare semplicemente da una finestra lo spettacolo di quell’infinito velo di lacrime del cielo, per ore e ore.



venerdì 23 gennaio 2015

Recensione | L'ultimo Cavaliere


Titolo: L'ultimo Cavaliere - La Torre Nera #1
Titolo originale: The Gunslinger - The Dark Tower #1
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 224
Data di pubblicazione: 1 gennaio 2003
Goodreads: QUI


Una saga fantastica, ambientata in un mondo di sinistre atmosfere e macabre minacce, che appare come lo specchio oscuro di quello reale. Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l'eterno, epico scontro fra il bene e il male s'incarna in uno dei più evocativi paesaggi concepiti dall'autore: Roland di Gilead, l'ultimo cavaliere, leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre proibita.


Questo è stato il primo libro di King a non essere horror e un po' mi ha fatto strano, abituata a leggere solo quel genere suo! Devo dire che un pochino mi ha delusa perché mi aspettavo di più dalla storia. All'inizio mi sono trovata un po' spaesata perché non capivo cosa stava succedendo e per via dei tanti flashback che usa King. Diciamo che fino a quando Roland non incontra Jake è stato un pochino noioso ma dopo, quando si comincia a scoprire il passato di questo pistolero, mi ha presa di più.
Il mistero più grande che ci offre l’universo non è la vita ma la dimensione. La dimensione comprende la vita, e la Torre comprende la dimensione. Il bambino domanda: papà, che cosa c’è sopra il cielo? E il padre risponde: l’oscurità dello spazio. Il bambino: che cosa c’è oltre lo spazio? Il padre: la galassia. Il bambino: e oltre la galassia? Il padre: un’altra galassia. Il bambino: oltre le altre galassie? Il padre: nessuno lo sa. Capisci? La dimensione ci sconfigge.
La missione di questo pistolero è di prendere l'Uomo Nero e di ucciderlo. Il perché non si sa o almeno io non l'ho capito bene. Roland farebbe di tutto pur di arrivare al suo scopo e molte volte diventa spietato e senza sentimenti. Ma lascia entrare, anche se per poco, nella sua corazza Jake, un ragazzino sperduto nel deserto che sembri provenire da un epoca assai diversa da quella in cui vivono. Jake non è stato male come personaggio anche se non ho potuto conoscerlo a fondo anche per via del suo passato assai nebuloso. Però avrei apprezzato che mi fosse spiegato perché Jake era lì, solo nel deserto, che viveva in un mondo di molti anni dopo e perché sia stato portato lì dall'Uomo Nero in persona. Un'idea me la sono fatta ma avrei voluto che King fosse stato più chiaro.
L'uomo in nero fuggì nel deserto, ed il pistolero lo seguì
Il personaggio del pistolero mi è piaciuto molto e mi è piaciuto anche il suo passato un po' turbolento e, sì, triste. Il finale è stato un po' strano però mi induce a leggere il secondo libro per capire di più, visto che in questo primo volume non ci viene rivelato molto e la Torre Nera, che viene accennata qualche volta, non si sa nulla. Lo stile mi è piaciuto perché, nonostante King fosse più giovane, l'autore non ha mai abbandonato il suo modo di scrivere e le sue descrizioni e i suoi racconti sono sempre scritti bene. Se non fosse stato per la storia un po' confusa lo avrei valutato molto di più ma mi hanno detto di continuare e quindi lo farò anche per dare delle risposte alle mie molteplici domande.



giovedì 25 settembre 2014

Recensione | It

Buon pomeriggio lettori. ♥
La scuola mi sta togliendo tutto il mio tempo libero e perciò non sono riuscita a scrivervi in questi giorni. Cercherò di essere più presente ma non vi prometto nulla.
Intanto ho finito la saga di Maze Runner che mi è piaciuta davvero tanto e adesso l'ho prestata a mia zia. Come potete vedere su goodreads, non sto leggendo nulla ma in realtà ho cominciato i primi quattro capitolo di Anna and the French Kiss ma vado tanto a rilento perché leggo solo la sera e ogni volta che comincio mi si chiudono gli occhi. Inoltre sabato farò qualche scambio di libri e quindi penso che stopperei questa lettura...
Comunque, appena possiamo pubblichiamo il tag in cui ci ha nominate Giada e per il momento vi pubblico la recensione di It che è stata una delle mie letture estive. :D

Titolo: It
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 1238
Data di pubblicazione: 1987


Derry è una ridente, sonnolenta cittadina del Maine, un posto come tanti altri della provincia americana, molto tranquillo... almeno fino al torrido giugno del 1958. E' allora che questa storia incomincia, esattamente il primo giorno delle vacanze estive, quando uno scatenato manipolo di ragazzini escogita un nuovo, eccitante passatempo: esplorare le fogne urbane. Quel giorno memorabile le bande rivali dei Perdenti e di Henry Bowers si giurano eterna inimicizia, Ben Hanscom progetta una diga con Bill Denbrough, Eddie Kaspbrak ha un attacco d'asma. Tutto, insomma, sembra mortalmente noioso e normale, ma non lo è, perché It si è svegliato dopo trent'anni di letargo e ha aperto la caccia. Quanto di più perverso, mostruoso e sleale si cela negli incubi infantili e negli angoli bui dell'adolescenza, tutto questo è It, un innominabile caos di sembianze, una creatura informe e asessuata che abita proprio nel maleodorante, desolato labirinto di discariche che i bambini hanno osato profanare. In questo mondo di cunicoli e gallerie sotterranee sette ragazzini ardimentosi si trovano a fronteggiare la più sanguinaria, famelica incarnazione del male che sia mai stata descritta. Ma lo scontro decisivo avrà luogo solo ventotto anni dopo, quando It riapparirà per riscuotere il suo raccapricciante tributo di terrore e quando i Perdenti, ormai affermati professionisti, abbandoneranno la famiglia, il lavoro, la sicurezza per tornare nella cittadina natale a interrompere una catene di delitti efferati di cui soltanto loro conoscono il vero responsabile. 

Ormai avrete capito che durante le vacanze mi ero data alla pazza gioia con i libri di King. Questo libro però vale proprio la pena di leggerlo nonostante le 1200 pagine che ti fanno un attimo esitare. It è stato davvero un bel libro che ho apprezzato dalla prima fino all'ultima pagina (a parte un mini capitoletto :')).

-Quei bambini assassinati-, disse, -Noi sappiamo chi è stato e sappiamo che non è umano.-

La storia viene raccontata sotto i punti di vista di sette ragazzini e, verso la fine, anche da It. A Derry, fin da quando la memoria dei suoi abitanti può ricordare, ci sono stati degli omicidi, sparizioni per circa due anni ogni 25-27 anni. Questi casi non sono mai stati risolti e fuori da Derry non se ne è mai parlato e non se ne è dato mai importanza. Ma questo non vuol dire che non c'è nessuno che si preoccupa per questi attacchi. Una sera, mentre fuori infuria il temporale sulla città, George gioca con la sua nuova barchetta di giornale fatta dal fratellone Bill nell'acqua vicino ai marciapiedi. Tuttavia, ad un tratto, la barchetta va a finire dentro un tombino e George sente una voce, che proviene da lì sotto, che lo incita ad andare a prendere la sua barchetta. George si avvicina e vede sotto la grata un pagliaccio, che subito lo prende e lo uccide. Dopo questo fatto, la storia ci narra di Bill (il fratello di George), Eddie, Ben, Richie, Beverly, Stan e Mike, sette ragazzini che cominciano a conoscersi grazie a un brutto tipo che li perseguita sempre; ma loro sette non hanno in comune solo questo. Infatti ognuno di loro incontra It, in una delle sue tante forme e sopravvive. Questi sette ragazzini si vedono costretti ad affrontare una forza che è più forte di tutti loro messi insieme.

It stava arrivando, stava uscendo dai suoi vomitevoli labirinti,
dalle sue nere catacombe sotto la terra, arrivava con gli occhi accesi
da una luce verdastra e ferina; It veniva.

La storia è composta da due parti mescolate insieme: il passato, dove vengono raccontate le storie di quando erano piccoli questi ragazzini il quale comincia a essere di nuovo ricordato da questi ultimi ormai diventati adulti quando si devono riunire ancora una volta per sconfiggere It, il quale è tornato alla carica con uno dei suoi nuovi attacchi; e poi c'è il presente, dove la storia si ripeterà di nuovo..

Derry è It. Mi capite? Dovunque andiamo.. quando It ci assalirà,
la gente non vedrà, non sentirà, non saprà. Vi rendete conto che è così?
L'unica cosa che possiamo fare è tentare di finire quello che abbiamo cominciato.

Non penso ci sia un protagonista vero e proprio (a parte forse It) ma il personaggio che si fa sentire di più e che mi ha dato l'impressione di un vero leader è stato Bill Denbrought (chiamato anche Bill Tartaglia). Lui è una specie di guida per i Perdenti (questi sette ragazzini) e mi è sembrato anche quello più forte ed intelligente. Non voglio raccontarvi tanto sui personaggi perché direi che ognuno di loro aveva un destino già segnato e tutti loro, in un modo o nell'altro, hanno lasciato in questo libro un pezzetto di loro stessi che lo ha reso completo.
Però su It vorrei soffermarmi di più perché in lui ho visto molto più che un mostro che spaventa e uccide i ragazzini.

It è l'oscurità nel mondo. It è il mostro sotto il letto. It è il demone dentro ognuno di noi. It è la paura.

Infatti It non è solo un pagliaccio ma tante presenze: lui assume l'aspetto della tua più profonda paura. Ma tutti noi indossiamo delle maschere per non mostrare alle persone ciò che noi siamo veramente e così fa It. Assume tante maschere a seconda della situazione, della persona che ha davanti. Ma dietro tutte queste maschere c'è qualcosa che tiene nascosto e che non vuole mostrare a nessuno. Per questo comincia ad avere paura, lui che dovrebbe rappresentarla, quando, dopo secoli e secoli di terrore assoluto, sette ragazzini sfuggono alla sua morsa micidiale e lo affrontano come si affronta il mostro dentro l'armadio quando ormai è giorno.



Una volta strappate via le maschere dell'orrore,
non c'era niente che mente umana non potesse accettare.

Ma quanto è forte questa immagine? :'D
Questo libro mi ha colpito davvero molto perché possiamo sentire un forte senso dell'amicizia. Infatti questi ragazzini sono e saranno sempre uniti da un legame così forte da riuscire a sminuire qualunque altro aspetto, da riuscire a mettere paura alla paura: un legame così profondo che neanche la morte può spezzare. Quando leggevo entravo a far parte della storia anch'io: mi sentivo come Bill, Eddie, Ben, Richie, Beverly, Stan e Mike e alla fine di tutto mi sono sentita per un attimo persa e ho dovuto aspettare un po' per riprendermi e mettere a fuoco i miei pensieri. Questo libro merita ben 5 Anelli insieme a tutto il rispetto che provo per questo autore.
Una piccola curiosità: sapete che King ci ha messo 4 anni per scrivere questo romanzo? Io ero tipo "wow".


cinque Anelli


Premi per spoiler della fine del libro.

mercoledì 10 settembre 2014

Recensione: Shining

Buona sera lettori!^^
Oggi è il primo giorno che ho cominciato a fare qualche compito ma penso che adesso, prima di continuare a vedere la terza stagione di Teen Wolf, devo ripassare un po' di paradigmi di latino per domani. Come ho detto, mentre mi stavo vedendo Teen Wolf ho cominciato a fare la recensione di Shining e, guarda caso, la puntata che stavo vedendo trattava dei suicidi in un motel. E le sorprese non sono finite! C'era una stanza in particolare: la 217. E allora subito ho pensato che questo non poteva essere un caso :') Insomma, faccio al recensione di Shining, dove l'assassinio era stato commesso nella stanza 217 e a Teen Wolf fanno vedere un suicidio proprio in una stanza con lo stesso numero. E' ufficiale. Non entrerò mai in una stanza 217. :')

Titolo: Shining
Titolo originale: The Shining
Autore: Stephen King
Editore: Tascabili Bombianti
Pagine: 429
Prezzo: L. 7.000 (Okay. La mia edizione è così vecchia che non trovato neanche la copertina su internet :')).
Data di pubblicazione: Giugno 1985


L'Overloock, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stati teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e che si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Jack Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni accetta di fare il guardiano invernale all'Overloock ed è allora che le forze maligne si scatenano con impeto rinnovato: la famiglia si trova avvolta ben presto in un'atmosfera sinistra. Davanti a Danny che è dotato di potere extrasensoriale, lo "shine", si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo ma, mentre il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima. 


Fino a questo libro, l'unico di King che mi aveva spaventato un po' era stato Pet Semetary, ma solo per due pagine alla fine; invece, Shining, già dall'inizio cominciava, piano piano, a mettermi un po' di paura (ma come sempre, più psicologica che splatter). Tanto che, ad un certo punto, verso la fine del libro, mentre giravo in casa senza luci, avevo paura che arrivasse Jack Torrance con la mazza da una delle porte da un momento all'altro. Insomma, posso dire che questo è stato il mio primo libro di King che mi ha fatto venire gli incubi.

REDRUM

All'inizio della storia vediamo Jack Torrance, un padre e marito che accetta il lavoro di guardiano
dell'Overlook Hotel per tutto l'inverno e la primavera: questo perché è stato licenziato e lui e la sua famiglia sono al verde. Tuttavia in questo hotel, anni fa, c'è stato un omicidio: un padre alcolizzato, assume il ruolo di guardiano e porta con sé sua moglie e le due figlie, le quali uccide in seguito, suicidandosi subito dopo. Nonostante ciò Jack accetta il lavoro e ci va a vivere con Wendy, sua moglie e suo figlio, Danny. Quando arrivano parlano subito con il cuoco dell'hotel, Dick, il quale avverte subito che il bambino ha lo "shining" o "aura" (come lui): questa capacità fa si che si possa vedere il passato o il futuro, e sentire anche i pensieri della gente e Danny ha un'aura davvero molto forte. Mentre Dick se ne va, insieme agli altri dipendenti, avvisa Danny di non avvicinarsi mai alla stanza 217 per nessun motivo e, in caso di pericolo, chiamarlo forte con la mente. Quindi Jack, Wendy e Danny cominciano a vivere in questo hotel. Ma i ricordi dell'Overlook sono così forti che travolgeranno l'intera famiglia, trasformando questo lavoro in un incubo.

Tutti i grandi alberghi hanno degli scandali, così come ogni grande albergo ha il suo fantasma. Perché? Diavolo, la gente va e viene. A volte uno degli ospiti tira le cuoia in camera sua. Attacco cardiaco o infarto o qualcosa del genere. Gli alberghi tengono conto dei superstiziosi. Non c’è mai un tredicesimo piano o una camera numero tredici; non ci sono specchi sul retro della porta dalla quale si entra.

Il protagonista è Jack Torrance, un uomo che ha perso da poco il lavoro e che da pochi anni ha smesso di bere. Jack ha avuto un'infanzia un po' particolare e difficile secondo me: suo padre era un alcolizzato e maltrattava la moglie ma, nonostante questo, Jack lo ha sempre amato. E un po' dell'atteggiamento del padre è stato trasmesso a suo figlio. In realtà Jack, nonostante molti momenti di pazzia e di rabbia, non è un uomo cattivo ma solo una persona debole, logorata da tante cose. Nonostante abbia smesso di bere, questa sarà sempre la sua debolezza e forse anche la sua condanna. Wendy, sua moglie, è una donna che ce l'ha sempre messa tutta, che è riuscita a perdonare il marito e a rimanergli vicino nei momenti più brutti. Ma secondo me era una persona un po' debole e impulsiva.

Non so perchè, ma sembra che di tutte le brutte cose che sono accadute qui in varie occasioni, ne sia rimasto in giro qualche frammento, come i ritagli di unghie o la lanuggine che qualche persona poco scrupolosa si è accontentata di spazzare sotto la sedia. [...] Solo qui. Ma Danny, non credo che queste cose possano fare del male a qualcuno. Così se dovessi vedere qualcosa, in un corridoio o in una stanza o vicino a quelle siepi… basterà che guardi dall’altra parte e quando ti volterai tutto sarà sparito.

Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato Danny. Danny è un bambino di cinque anni che, quando vuole, può sentire i pensieri e gli stati emotivi di chi gli sta attorno, ma non solo questo: come tutti quelli che hanno l'aura, può vedere qualcosa che è accaduto o qualcosa che dovrà ancora accadere. Secondo me Danny è un bambino troppo piccolo per avere sulle spalle questo grande peso. Nell'Overlook, nonostante lo assalissero visioni paurose e traumatizzanti, lui è sempre stato forte e ha reagito come nessun bimbo della sua età avrebbe mai fatto.

Si accostò al ceppo e posò la mano sull'impugnatura della mazza.
La soppesò. 
La brandì.
La mazza sibilò nell'aria con cattiveria.
Jack Tarrance abbozzò un sorriso.

Questo libro di King mi ha preso davvero molto e, soprattutto alla fine, mi ha tenuta incollata a ogni pagine. In questo libro desideravo assolutamente vedere cosa c'era nella stanza 217 e attendevo il momento in cui Jack sarebbe scoppiato (non in senso letterale :') *Spoiler* chi ha letto il libro mi può capire). Io non vedevo l'ora di vedere le parti horror e mi meraviglio perché in realtà sono una fifona; però nei libri di King, sono proprio quelle, le scene più coinvolgenti. Il libro si leggeva benissimo (dopotutto o ha scritto il "Re") e non mi sono mai annoiata. Mi piacciono i libri di King perché non sono horror splatter ma sono più psicologici e ci fanno vedere anche la natura umana delle persone: il lato di luce e quello di tenebra dentro ognuno di noi. Shining è stato un libro davvero coinvolgente che ti fa rimanere con il fiato sospeso fino alla fine.


Le lacrime che guariscono sono anche le lacrime che scottano e feriscono.


cinque Anelli

giovedì 24 luglio 2014

Recensione: Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

TITOLO: Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
TITOLO ORIGINALE: Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde
AUTORE: Robert Louis Stevenson
EDITORE: BUR rizzoli
PREZZO: 6 €
PAGINE: 134
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1886
TRAMA: Il singolare "caso" del dottor Jekyll e del suo doppio, il signor Hyde, diventa teatro di uno spietato confronto tra istinto e ragione, tra le esigenze della virtù e le pulsioni più oscure e ribelli che albergano ne] cuore dell'uomo. Scritto in maniera lucida ed essenziale, divenuto ormai un classico dell'horror per il clima di mistero e di terrore in cui si svolge la vicenda, questo racconto ha pagine di alta potenza suggestiva, che uniscono al brivido e alla suspense lo spirito austero e ferrigno dei sermoni.









Ciao! Ho appena finito di leggere un libro che mi ha appassionato molto ossia "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" di Robert Louis Stevenson! È un romanzo psicologico che ci fa capire quanto la natura umana possa essere stravolta e cambiata a seconda delle nostre scelte.

Come la bontà splendeva sulla fisionomia dell'uno, la malvagità era ampiamente e chiaramente scritta in faccia all'altro.

La storia viene raccontata in prima persona dal signor Utterson, caro amico del dottor Jekyll, che si dimostra preoccupato per lo strano legame presente tra il rispettabile dottor Jekyll e la figura ripugnante e misteriosa del signor Hyde. Nonostante Utterson cerchi di avvicinarsi all'amico e di far valere le sue preoccupazioni, il dottor Jekyll si rifiuta categoricamente di chiudere i rapporti con il signor Hyde. Quando però quest'ultimo arriva ad aggredire e uccidere una nota personalità politica, Jekyll decide finalmente di non avere più nulla a che fare con il suo protetto. Tuttavia qualche tempo dopo il dottor Jekyll rifiuta di incontrare i suoi amici e si rinchiude nel suo laboratorio, urlando e disperandosi alla ricerca di una particolare medicina che non riesce più a trovare. Infine il signor Utterson ed il maggiordomo del dottore sfondano la porta del laboratorio e scoprono la terribile verità.

 Credo che questo romanzo ci voglia far capire che la natura umana è composta da diverse parti, da luce e da buio, e che entrambe vivono dentro di noi.
Tuttavia noi abbiamo una grande potenzialità ossia quella di scegliere quale parte di noi vogliamo assecondare. Inoltre ci permette di capire che il confine tra il "bene" ed il "male" non è così netto perchè appunto sono entrambi presenti in noi, ma come disse batman : " non è ciò che sei ma quello che fai che ti qualifica".

Quella notte pervenni al bivio fatale. Se avessi considerato la mia scoperta con uno spirito più nobile, se avessi tentato l'esperimento sotto l'imperio di generose o pie aspirazioni, tutto sarebbe andato altrimenti, e da quelle agonie di morte e di rinascita sarei uscito come un angelo invece che come un diavolo.








martedì 8 luglio 2014

Recensione: Doll Bones- La bambola di ossa

Buon pomeriggio di nuovo lettori!^^
Come sapete, ho comprato poco tempo fa Doll Bones-La bambola di ossa e adesso comincio a fare la recensione! Devo dire che, anche se è per un pubblico un po' più piccolo mi è piaciuto molto lo stesso!

TITOLO: Doll Bones-La bambola di ossa
AUTORE: Holly Black
EDITORE: Mondadori
PREZZO: 17,00 €
PAGINE: 222
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2014
TRAMA: A dodici anni, Zach passa i pomeriggi a inventare storie con le sue due migliori amiche, Poppy e Alice: i tre hanno affidato il dominio del loro regno immaginario all'enigmatica Regina, una bambola di porcellana così perfetta da sembrare viva. Un brutto giorno il padre affronta Zach intimandogli di crescere e di cominciare a interessarsi a cose "da grandi". Il mondo di Zach sembra andare in frantumi, finché una notte la Regina compare in sogno a Poppy, rivelandole di essere stata una bambina in carne e ossa di nome Eleanor, le cui ceneri si trovano ora all'interno della bambola; Eleanor non avrà pace finché non sarà seppellita nella sua tomba, in una lontana cittadina dall'altra parte degli Stati Uniti. I tre ragazzi partono nel cuore della notte, dormendo sotto le stelle, accampandosi nei cimiteri, incontrando bizzarri personaggi che parlano alla bambola scambiandola per una bambina vera, in un viaggio che cambierà per sempre le loro esistenze.


Ho comprato questo libro perché mi ispirava la copertina che è molto bella e mette un po' di paura, e anche perché ne avevo già sentito parlare. Quando ho visto che era un libro perfetto per i "giovani lettori" allora mi sono spaventata e ho pensato che forse lo stile era un po' troppo semplice, ma mi sono dovuta ricredere. Ho letto questo libro come se niente fosse e non mi sono mai annoiata: lo stile non è né troppo semplice né troppo complesso e la storia procede velocemente. Ci sono stati anche qualche momento in cui mi era venuta un po' di paura. Non è proprio la solita storia horror di quelle che ho letto finora ma è stata carina lo stesso.

Tutti hanno una storia.

La storia parla di tre ragazzini, Zach, Poppy e Alice che partono per un'avventura per riportare la bambola, Eleanor, nella sua tomba perché altrimenti essa non gli darà pace. In questo viaggio l'amicizia dei tre amici verrà messa qualche volta in difficoltà per colpa di segreti e di discussioni. Soprattutto Alice, che non può permettersi di stare un giorno fuori casa senza che la nonna non la metta in castigo eterno, cercherà in molte occasioni di persuadere gli altri due a tornare indietro. Ma Poppy, che è determinata e finire questa missione non permetterà che nessuno la riporti indietro.

Non avrà riposo fino a che non l'avremo sepolta.
E non lascerà riposare neppure noi.
Ha promesso di renderci infelici fino a quando non l'avremo aiutata.

Mi è piaciuto molto il fatto che questi ragazzi di 12 anni, nonostante la loro età, continuino a giocare con le bambole non importandosene di ciò che dicono i loro genitori perché è bello quando qualcuno ha una passione e la difende a qualunque costo. Per esempio, non credo che nessuno dei vostri amici non vi abbia detto "leggere è una perdita di tempo", "come fai a non annoiarti" etc...a me e alla mia compagna di banco, (che siamo le uniche a leggere molto nella mia classe) ce lo hanno detto molte volte e non è bello. Quindi, io stimo molto questi tre ragazzi che difendono ciò che per loro è molto importante.

E' quello che fanno le avventure: cambiarti.

Questo libro mi è piaciuto perché è stata una lettura leggera che mi ha fatto un po' rilassare dopo alcuni libri un po' più complessi e anche perché, come ho già detto prima, la storia è fatta molto bene. Non avevo mai letto nessun libro di quest'autrice prima, ma solo adesso ho scoperto che insieme a Tony DiTerlizzi ha scritto la serie "Spiderwick" che ho letto qualche hanno fa ed ho amato!*-*
La Black in questo romanzo ha dimostrato che quando l'amicizia viene messa a dura prova e resiste, si rafforza. Ho fatto bene a comprarlo perché mi ha preso subito e inoltre, penso che se qualcuno volesse cominciare con il genere horror, ma con qualcosa di più calmo, Doll Bones fa al caso suo.


Caruccio.