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mercoledì 23 luglio 2014

Recensione: Jane Eyre

Buon pomeriggio lettori!^^
Ieri sera sono andata a letto tardissimo pur di finire questo libro! Ero arrivata ormai al punto cruciale e le pagine si sfogliavano da sole praticamente. Questo libro ha superato le mie aspettative. *-*

TITOLO: Jane Eyre
AUTORE: Charlotte Bronte
EDITORE: Giunti
PREZZO: 8,50 €
PAGINE: 717
DATA DI PUBBLICAZIONE: Maggio 2011
TRAMA: Dopo un'infanzia difficile, di povertà e di privazioni, la giovane Jane trova la via del riscatto: si procura un lavoro come istitutrice presso la casa di un ricco gentiluomo, il signor Rochester. I due iniziano a conoscersi, si parlano, si confrontano e imparano a rispettarsi. Dal rispetto nasce l'amore e la possibilità per Jane di una vita serena. Ma proprio quando un futuro meraviglioso appare vicino, viene alla luce una terribile verità, quasi a dimostrare che Jane non può essere felice, non può avere l'amore, non può sfuggire al suo destino. Rochester sembra celare un tremendo segreto: una presenza minacciosa si aggira infatti nelle soffitte del suo tetro palazzo.







Lo amavo tanto, 
più di quanto io stessa potessi ammettere,
più di quanto potessi esprimere a parole.

Grazie al Book World Tour ho letto questo libro che mi ha cambiata tantissimo. Avevo già letto un classico, Orgoglio e Pregiudizio, e lo avevo amato ma questo mi ha preso molto di più. In Orgoglio e Pregiudizio la nostra protagonista è in una situazione benestante e quindi non fa vedere alcuni aspetti della vita che invece in Jane Eyre sono molto evidenti.
Jane ci racconta tutto di prima persona, qualche volta rivolgendosi anche direttamente al lettore e comincia a descrivere la sua vita da quando era bambina e abitava nella casa della perfida Zia Reed. Qui ero tormentata da tutti, che la odiavano e disprezzavano, inoltre c'era in particolare il cugino John, un ragazzino viziato e maleducato, che la picchiava e le incuteva terrore. Un giorno, Jane si ribella a lui e la Zia la rinchiude in una stanza dove, per paura dell'anima che viveva lì dello zio Reed, Jane sviene. Dopo questo incidente la zia decide di mandarla nella scuola di Lowood dove la disciplina è severa e dove le alunne sono costrette a mangiare poco e male. Quando finalmente Jane diventa adulta, decide di andarsene e trova lavoro come istitutrice della pupilla del Signor Rochester a Thornfield. Lì incontrerà il Signor Rochester, che fin da subito la affascina per il suo modo di pensare e parlare; cominciano a chiacchierare e a conoscersi meglio fino a quando non provano dei sentimenti l'uno per l'altra. Ma nelle mura di Thornfield vi è un terribile e oscuro segreto che tramuterà la gioia di Jane in un incubo.

Il mio sentimento non era come il vapore che la luce del sole poteva dissolvere,
né come una traccia sulla sabbia che il mare poteva cancellare.
Era un nome scolpito sul marmo, destinato a durare quanto il marmo su cui era stato inciso.

Jane è un personaggio di cui ho amato tutto. In questi tempi ce ne sono molte di donne forti e intraprendenti che non hanno paura di esprimersi se qualcosa non le va a genio. Ma là le donne non sempre potevano essere comandanti di loro stesse e molte volte si dovevano sottomettere. Invece Jane pensava prima a sé stessa e diversamente da molte aristocratiche con un bel aspetto ma con un cervello molto piccolo, lei, anche se non era bella, era intelligente e saggia, era una donna coraggiosa ma anche devota. Fin da subito cerca di tenere a bada questi suoi sentimenti ripetendo a sé stessa di smettere di amarlo, ma il Signor Rochester glielo fa diventare impossibile.


Ti sbagli, e non mi conosci, e non sai di quale amore sono capace. 
Ogni atomo della tua carne mi è caro come se fosse mio: nella sofferenza e nella malattia mi sarebbe ancora caro. La tua mente è il mio tesoro, e se venisse spezzata, sarebbe sempre il mio tesoro.

I momenti, le discussioni e le chiacchierate tra Jane e il Signor Rochester sono le più belle che ho mai letto e non riesco mai a staccare gli occhi dalle pagine, quando parlano loro due, come se ci fosse qualcosa che mi tenesse incatenata lì: era come se leggendoli mi alimentassi solo di quelli, e quando loro due erano separati per me era un'agonia. Perché il loro amore era potente e immenso, e niente avrebbe potuto mai farli smettere di provarlo.

La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe.

Ho detto che questo libro mi ha cambiata perché mi ha fatto capire che nella vita la bellezza e la ricchezza nella vita non contano niente se poi non si è felici. Basta vedere il Signor Rochester che nonostante era apprezzato e amato da tutti, nonostante avesse viaggiato molto e avesse conosciuto molte belle donne, non si è mai sentito felice e realizzato fin quando non ha incontrato Jane, una povera istitutrice senza un soldo.
Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto perché non è stato né troppo semplice né troppo complesso; non si è fermata troppo a descrivere gli ambienti ma ha sempre dato quell'aggettivo fondamentale. Inoltre, ha creato due personaggi che si completano e che ti lasciano un senso di felicità dentro che non ho mai sentito.
Non avevo mai letto nulla di quest'autrice eppure è riuscita subito a stupirmi già dall'inizio.

Avete freddo, perché siete sola: nessun contatto accende il fuoco che è in voi.
 Siete malata, perché i migliore di tutti i sentimenti, i più nobile, i più dolce che sia concesso agli uomini, vi rimane lontano.
 Siete sciocca, perché, per quanto ne soffriate, non gli fate cenno di avvicinarsi, né muovete un passo per andargli incontro.