Hi my preciousss!
Questi giorni sono sommersa da pagine da studiare (non siamo nemmeno ad ottobre!) e arrivo la sera che riesco a leggere si e no un capitolo. Sto leggendo Nevernight, sono circa a pagina 80 e al momento mi sta piacendo perché è molto particolare! Spero di riuscire a continuare a leggerlo al più presto. ;_; Comunque, questa dovrebbe essere la mia ultima tappa per il blogtour leggere italiano e vi lascio l'intervista a
Monica Brizzi, autrice di
È qui che volevo stare (trovate
qui la recensione)!
1. Ciao Monica e benvenuta qua su The Paradise of Books! Prima di tutto, raccontaci un po' di te.
Ciao Valentina e grazie per l’ospitalità! Vediamo, che posso raccontare? Uhm… ok, parto dicendo che scrivo da sempre, da quando ero una ragazzina, anche se ho iniziato a rendere “fruibile” questa mia passione solo due anni fa entrando nel mondo del self-publishing e dell’editoria digitale. Per il momento ho pubblicato tre romanzi rosa, due come self e uno edito da Delos Digital, anche se adoro scrivere fantasy e fantascienza. In concomitanza con l’uscita del primo libro ho aperto un blog in cui parlo di tutto, sebbene il tema principale siano i libri che scrivo e quelli che leggo. Che altro? Sono un’insegnante di italiano per stranieri che impazza per la Fanta, si è sposata con un vestito rosso bordeaux e adora le serie tv.
2. Come è nata l'idea per È qui che volevo stare?
La classe di mio marito era così unita che ancora oggi alcuni di loro continuano a frequentarsi. Il rapporto che avevano negli anni si è evoluto permettendogli di trasformarsi da compagni di scuola in amici, e ha incluso anche mogli e fidanzate. Da quando li conosco li ho sempre sentiti dire che sarebbero tornati a Berlino, luogo dove erano stati in gita alle superiori, a dieci anni di distanza. Era una promessa che si erano fatti durante il soggiorno in Germania e mi sembrava una cosa così romantica, così bella che non ho potuto fare a meno di costruirci una storia. Ho solo scelto di cambiare il posto preferendone uno che conosco bene.
3. Nel libro ci sono delle descrizioni che elogiano molto la Grecia e mi chiedevo se questo Paese avesse qualche significato importante per te.
Oh, sì. Sì. Adoro la Grecia. È il paese che ho visitato più volte, e questo è sicuramente uno dei motivi che mi ha spinto a sceglierlo. Sebbene abbia fatto delle ricerche sui luoghi che ho descritto, avevo bisogno di una nazione che avessi “toccato con mano”, che ricordassi, di cui sarei riuscita a portare a galla le emozioni. È stata anche la mia gita ed è stato il luogo dove sono andata in viaggio di nozze. Viaggiare è sempre bello ed è una fortuna poterlo fare, ma viaggiare in Grecia ha una magia unica che nel mio caso si mischia ai ricordi del greco antico e delle tante ore spese a studiarlo con risultati… scarsissimi.
4. Nel libro c'è qualche personaggio in cui ti identifichi un po'?
Le guance di Sofia che diventano rosse per l’imbarazzo sono sicuramente le mie, quindi direi lei. Succede sempre che il personaggio femminile principale, la voce narrante, risucchi qualcosa di me. Ognuna delle protagoniste di cui ho raccontato ha qualcosa di mio, ma forse è inevitabile, che dici?
5. Leggendo il libro mi sono chiesta se anche tu avessi avuto una classe affiatata e stravagante come quella di Sofia al liceo o se magari avresti voluto averne una così.
Purtroppo no, per niente. Forse perché eravamo troppi, forse perché troppo diversi. Riuscivamo ad essere uniti solo durante i compiti in classe, in particolare quelli di greco e latino, quando si creava una specie di legame clandestino volto a raggiungere un voto dignitoso, tipo 5. Ma mi sarebbe piaciuto far parte di un gruppo più vero e caldo che potesse portarsi dentro tutto il bello delle superiori.
6. Hai qualche altro progetto per il futuro?
A dir la verità, tanti. C’è un romance, scritto durante l’autunno/inverno scorso, che mi ha conquistata con i suoi personaggi e la sua storia e in cui c’è così tanto di me da farmi fremere. Spero di riuscire a farvelo leggere il prima possibile. Al momento, però, sto lavorando a una saga di fantascienza e sono alle prese con la bozza del terzo “capitolo”. È un progetto che adoro ma che assorbe un sacco di energie!
7. C'è qualche canzone che ti ha ispirato o che, semplicemente, ti fa venire in mente il tuo romanzo?
Sicuramente Number one dei The Queers. Avevo bisogno di una ballata punk che rappresentasse il modo in cui Tommaso sente, vede e pensa a Sofia e credo che sia perfetta perché il testo dice esattamente ciò che volevo dicesse. È stato mio marito a propormela, dopo una breve ricerca tra i suoi dischi, e appena l’ho sentita ho capito che loro due ai tempi delle superiori, sulla Vespa di Tommi, con questa canzone che gli svolazzava in testa, erano perfetti.
8. Grazie mille per questa piccola intervista! È stato un vero piacere!
Grazie a te Valentina, è stato un vero piacere anche per me!
Adesso passiamo al giveaway per vincere una copia digitale del libro!
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