Visualizzazione post con etichetta giallo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giallo. Mostra tutti i post

martedì 16 settembre 2014

Recensione: Il cane di terracotta

Titolo: Il cane di terracotta
Autore: Andrea Camilleri
Prezzo: €8.60
Numero pagine: 392
Casa editrice: Sellerio editore


Ritorna l'investigatore Montalbano: nel corso di un'inchiesta su di un traffico d'armi, ispezionando una caverna che funge da deposito di ordigni, Montalbano scopre un passaggio che conduce a un'altra grotta, e qui trova due cadaveri: un ragazzo e una ragazza uccisi cinquant'anni prima. Obbedendo all'stinto prepotente che lo spinge a ricercare la verità sbiadita e forse ormai inafferrabile, il commissario Montalbano inizia un'indagine improbabile, che cerca di ricostruire vicende apparentemente non destinate ad approdare in un'aula di tribunale.







Salve a tutti! Oggi vi parlo de "Il cane di terracotta"di Andrea Camilleri. E' il primo libro che ho letto di questo autore ed è stato molto interessante. Il protagonista è Salvo Montalbano; commissario di polizia del paese di Vigata (paese siciliano in realtà inventato dall'autore), il quale si trova a fronteggiare una situazione incredibile. In una grotta, un deposito di armi segreto, vengono rinvenuti due corpi di giovani abbracciati, sorvegliati da un cane di terracotta. I due giovani, risulterà poi, sono stati uccisi circa cinquant'anni prima. Ma la domanda che il commissario si pone è perché arrivare a compiere questo duplice delitto e disporre poi i corpi in modo così particolare da fa pensare ad un rituale? Cercherà di trovare risposte a queste domande anche se sarà costretto a scegliere tra questo crimine che ormai appartiene al passato e le numerose problematiche di cui Montalbano deve occuparsi quotidianamente.

 Nonostante questo però l'indagine sui giovani della grotta incuriosisce ed attira il commissario che decide di andare fino in fondo alla faccenda. Questo è un romanzo giallo particolare che ho apprezzato perché è in grado di accrescere a poco a poco la curiosità del lettore, tanto da renderlo quasi partecipe dell'indagine. Nel romanzo, inoltre, sono presenti numerosi termini ed espressioni tipicamente siciliane che rendono la lettura più scorrevole e colorita (anche se ammetto di non capire sempre questo dialetto :').



All'inizio non ero sicura che questo libro mi sarebbe piaciuto molto ma ho deciso di tentare e ne sono stata contenta. In queste pagine vi è una mescolanza di momenti drammatici e momenti allegri e scherzosi (come i dialoghi tra il commissario ed il personaggio di Catarella :) che rendono il romanzo davvero unico.L'ho trovato una bella lettura, ottima sia per gli appassionati del giallo, sia per i lettori casuali di questo genere. Inoltre, nonostante i libri di Montalbano siano numerosi, apprezzo il fatto che ognuno di essi abbia una storia a sé stante poiché in questo modo possiamo leggerli liberamente ed indipendentemente dall'ordine.


PS: Scusate ma in questa recensione non ho potuto aggiungere le frasi tratte dal libro perché mi è stato prestato e ho dovuto restituirlo.



cinque Anelli

giovedì 4 settembre 2014

Recensione: Dieci piccoli indiani

Titolo: Dieci piccoli indiani
Autore: Agatha Christie
Data di pubblicazione: 1939
Pagine: 176
Casa Editrice: Mondadori 
Prezzo: €8.50

Una casa misteriosa su un'isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai conosciute prima, tutte accomunate da un inquietante passato, riunite sotto lo stesso tetto da una serie di inspiegabili inviti. Un'assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo in maniera implacabile, come in un incubo dal quale è impossibile sfuggire, una serie spaventosa di omicidi.






Salve a tutti! Oggi vi parlo di uno dei miei libri preferiti di Agatha Christie ossia "Dieci piccoli indiani", E' un romanzo molto coinvolgente che mi ha fatto appassionare davvero allo stile di questa autrice. Il ritmo incalzante e la trama particolare contribuiscono a rendere questo libro unico. Otto persone vengono invitate nella famosa "Nigger Island" da loro amici o conoscenti...o almeno così sembra. Giunti sull'isola si accorgono che il padrone di casa, il signor U.N.Owen, non è presente e che in realtà nemmeno i due domestici lo conoscono.

Il signor Owen poteva venire sull'isola in un unico modo.
 E' perfettamente chiaro. Il signor Owen è uno di noi.

La sera, a cena, da un grammofono parte una voce che accusa tutti e dieci i presenti di aver commesso o di esser stato causa di un omicidio. Da quel momento in poi, seguendo le indicazioni di una filastrocca per bambini, un pazzo omicida comincia ad uccidere gli abitanti dell'isola. Si sospetta un'intervento dall'esterno, ma nessuno eccetto i dieci è presente sull'isola ed il mare mosso impedisce a chiunque di raggiungerli. L'assassino, quindi, è uno di loro...

Il vecchio indugiò un momento prima di scendere. Alzò  solennemente una mano e ammiccò: "State all'erta. Dico a lei, giovanotto. Il giorno del giudizio è vicino." Il signor Blore pensò: " E' più vicino lui di me al giorno del giudizio, questo è sicuro." E invece, come dimostrarono gli eventi, si sbagliava.

"Dieci piccoli indiani" è stato uno dei miei primi libri gialli e devo dire che ha superato ogni mia aspettativa. Il clima di terrore, di ansia e di apprensione che riesce ad instillare la Christie non ti permette di separarti nemmeno un momento da queste pagine.



Questo fu il principio di tutto. Ad un tratto vidi chiara la via da seguire. E decisi di non commettere un solo delitto ma un crimine su larga scala.


Il fatto poi che ci sia la tecnica della "camera chiusa" fa si che tutti sospettino di tutti e che quindi la potenziale vittima potrebbe anche essere il potenziale carnefice.Mi ha incuriosito in modo particolare perché è in grado di fotografare i comportamenti, i pensieri e le emozioni degli uomini nelle circostanze più estreme, quando il nostro autocontrollo e le nostre paure sono tese al limite tanto da renderci, in un certo senso, meno umani. E il messaggio che il libro manda credo sia, dopotutto, che il nemico più grande siamo noi stessi e che tutto dipenda dal fatto di saperci conoscere e capire e scendere a compromessi con "i demoni" che sono dentro di noi perché siamo gli unici in grado di controllarli davvero.

cinque Anelli





giovedì 24 luglio 2014

Recensione: Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

TITOLO: Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
TITOLO ORIGINALE: Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde
AUTORE: Robert Louis Stevenson
EDITORE: BUR rizzoli
PREZZO: 6 €
PAGINE: 134
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1886
TRAMA: Il singolare "caso" del dottor Jekyll e del suo doppio, il signor Hyde, diventa teatro di uno spietato confronto tra istinto e ragione, tra le esigenze della virtù e le pulsioni più oscure e ribelli che albergano ne] cuore dell'uomo. Scritto in maniera lucida ed essenziale, divenuto ormai un classico dell'horror per il clima di mistero e di terrore in cui si svolge la vicenda, questo racconto ha pagine di alta potenza suggestiva, che uniscono al brivido e alla suspense lo spirito austero e ferrigno dei sermoni.









Ciao! Ho appena finito di leggere un libro che mi ha appassionato molto ossia "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" di Robert Louis Stevenson! È un romanzo psicologico che ci fa capire quanto la natura umana possa essere stravolta e cambiata a seconda delle nostre scelte.

Come la bontà splendeva sulla fisionomia dell'uno, la malvagità era ampiamente e chiaramente scritta in faccia all'altro.

La storia viene raccontata in prima persona dal signor Utterson, caro amico del dottor Jekyll, che si dimostra preoccupato per lo strano legame presente tra il rispettabile dottor Jekyll e la figura ripugnante e misteriosa del signor Hyde. Nonostante Utterson cerchi di avvicinarsi all'amico e di far valere le sue preoccupazioni, il dottor Jekyll si rifiuta categoricamente di chiudere i rapporti con il signor Hyde. Quando però quest'ultimo arriva ad aggredire e uccidere una nota personalità politica, Jekyll decide finalmente di non avere più nulla a che fare con il suo protetto. Tuttavia qualche tempo dopo il dottor Jekyll rifiuta di incontrare i suoi amici e si rinchiude nel suo laboratorio, urlando e disperandosi alla ricerca di una particolare medicina che non riesce più a trovare. Infine il signor Utterson ed il maggiordomo del dottore sfondano la porta del laboratorio e scoprono la terribile verità.

 Credo che questo romanzo ci voglia far capire che la natura umana è composta da diverse parti, da luce e da buio, e che entrambe vivono dentro di noi.
Tuttavia noi abbiamo una grande potenzialità ossia quella di scegliere quale parte di noi vogliamo assecondare. Inoltre ci permette di capire che il confine tra il "bene" ed il "male" non è così netto perchè appunto sono entrambi presenti in noi, ma come disse batman : " non è ciò che sei ma quello che fai che ti qualifica".

Quella notte pervenni al bivio fatale. Se avessi considerato la mia scoperta con uno spirito più nobile, se avessi tentato l'esperimento sotto l'imperio di generose o pie aspirazioni, tutto sarebbe andato altrimenti, e da quelle agonie di morte e di rinascita sarei uscito come un angelo invece che come un diavolo.








mercoledì 16 luglio 2014

Recensione: Il mastino dei Baskerville

TITOLO: Il mastino dei Baskerville
TITOLO ORIGINALE: The Hound of the Baskervilles
AUTORE: Arthur Conan Doyle
EDITORE: Newton Compton
PREZZO: 6,00 €
PAGINE: 159
DATA DI PUBBLICAZIONE: aprile 2012
TRAMA:Sir Charles Baskerville viene trovato morto. Accanto a lui le impronte di un cane enorme. Molto tempo prima, nel Settecento, anche un antenato della famiglia Baskerville, Sir Hugo, era stato ucciso da un mastino mostruoso nelle paludi di Dartmoon. Sulla famiglia Baskerville sembra essersi abbattuta una sinistra maledizione, e l'unico investigatore in grado di risolvere il mistero del cane omicida è Sherlock Holmes. Con l'aiuto del suo assistente Watson, Sherlock si avventura nelle paludi nebbiose per risolvere un nuovo caso avvincente ma decisamente complesso. Come si fa a trovare il movente di un omicidio se l'assassino è un cane che attacca con furia cieca chiunque si inoltri nelle paludi? Il mastino infernale è davvero terribile o è solo uno strumento di una congiura contro Henry Baskerville? Chi è, in realtà, l'omicida disumano, il bestiale serial-killer? 
 Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un libro che mi ha particolarmente colpito: il mastino dei Baskerville della serie di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle.
È un romanzo avvincente, capace di accrescere in modo incredibile la suspense e di trasportare il lettore in un'avventura che lo terrà incollato a queste pagine dense di mistero e paura.
La famiglia Baskerville è perseguitata da una terribile maledizione a causa della violenza e della crudeltà di un antenato della famiglia, Hugo Baskerville, che, per non lasciarsi sfuggire una ragazza di cui si era invaghito, vendette la sua anima alle forza malefiche; venne così in suo aiuto un orribile mastino infernale. Il suo attuale discendente, Sir Charles Baskerville, viene ritrovato cadavere nel suo giardino con il volto distorto in una smorfia di terrore. Poco lontano dal suo corpo viene rinvenuta l'impronta di un enorne mastino. Il dottor Mortimer (medico e amico di Sir Charles) si reca allora da Sherlock Holmes per chiedere al famoso investigatore come comportarsi con l'ultimo rampollo della dinastia Baskerville,Sir Henry, che, tornando nella dimora di famiglia, corre un pericolo mortale. In questa eccezionale avventura Sherlock Holmes e il suo fedele amico Watson si troveranno a fronteggiare un nemico misterioso ed incredibilmente astuto che metterà a dura prova il più grande investigatore di tutti tempi.

 Leggere queste pagine è un'emozione unica che ti accompagna lungo tutto il romanzo. Personalmente il libro mi ha incuriosito fin dall'inizio poiché  ha un ritmo incalzante e coinvolgente e mi ha fatto appassionare al genere giallo tanto che adesso non riesco più a separarmene.

«Nelle tenebre che mi avevano avvolto per tanto tempo cominciò a profilarsi il disegno di qualche mostruosa infamia, per metà vista e per metà indovinata».





lunedì 14 luglio 2014

Recensione: Il segno dei quattro

Buon pomeriggio lettori!
Qui da me diluvia di brutto D: E io ho anche paura dei tuoni >-< Che fifona :') Comunque, ho appena finito di vedere la tredicesima puntata della seconda stagione di Grimm e sono felicissima di come stanno andando le cose! Si sta facendo molto interessante in questa stagione ** Però non sono qui per elogiarvi questa serie ma per pubblicare finalmente la mia recensione di Il segno dei quattro che avevo finito qualche giorno fa.

TITOLO: Il segno dei quattro
AUTORE: Arthur Conan Doyle
PREZZO: 0.99 € (formato kindle)
PAGINE: 122
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2005 
TRAMA: Sherlock Holmes sta attraversando uno dei suoi frequenti momenti di depressione. La mancanza di azione e di stimoli intellettivi spingono 'investigatore inglese ad assumere cocaina. Fino a quando non bussa alla sua porta una signorina dall'aspetto piacente, tale Mary Morstan. Il padre della ragazza, ufficiale dell'esercito britannico, è scomparso appena tornato dall'India e a lei, da svariati mesi, vengono consegnate perle preziosissime da un anonimo benefattore. Ma c'è dell'altro. Cosa sono quelle strane lettere che le vengono recapitate? E chi si cela dietro la misteriosa firma "II segno dei quattro"?
 
Avevo cominciato questo libro per il Book World Tour ma mi è piaciuto così tanto lo stile dell'autore che penso che leggerò altri suoi libri! Proprio in questo libro, compare il personaggi di Mary, (che *SPOILER per chi non ha visto i film o il telefilm* sarà la futura moglie di Watson).

Ho bisogno di sentirmi in uno stato di esaltazione mentale costante.

Sherlock mi piaceva già come personaggio nei film e nel telefilm nuovo, dove in realtà è reso un po' molto più schizzato, ma dopo il libro è diventato stupendo! Nei libri Sherlock ha sempre le sue pazzie, ma è più serio e questo mi piace di più. Adoro le sue stravaganze, inoltre il suo cervello mi affascina in un modo particolare! Voglio dire, pensate che già dall'inizio aveva scoperto chi era l'assassino! Inoltre, quel suo modo di andare e venire, di dire e non dire lo rende un personaggio unico e interessante. Potrei stare ore a studiarlo, se potessi. Vorrei tanto sapere cosa frulla nel suo cervello, anche se non è mai esistito.

La maggior prova della grandezza dell'uomo
consiste nella sua percezione della propria piccolezza.

Nonostante io ami Sherlock, il mio personaggio preferito sarà sempre Watson. Lui è un medico militare che ha partecipato alla spedizione in Afganistan e che è stato ferito ad una gamba. Ha un forte senso dell'onore, intelligente e anche molto romantico. E' lui che narra tutte le storie di Sherlock. Non posso dire nient'altro che lo adoro.


Mentre l'uomo individuo è un indovinello insolubile,
come aggregato di umanità diventa una certezza matematica.

Il segno dei quattro mi ha fatto rimanere con il fiato sospeso molte volte. Mi sono piaciuti soprattutto gli inseguimenti, quelli dove ci sono solo Sherlock e Watson, che sembrano loro due contro tutto. Loro sono come due parabatai (i fan di shadowhunter mi capiranno) ma sono anche di più. Loro non hanno bisogno di parole per trasmettere il loro affetto reciproco.
Lo stile dell'autore non è mai noioso, anzi, è molto scorrevole e senza troppi paroloni che ti fanno perdere il filo del discorso. Conan Doyle ha saputo creare storie che non si sono mai spente e che sono rimaste vive fino ad oggi. 


Sono proprio le cose semplici quelle cui di solito non si dà importanza
e che finiscono in tal modo per essere trascurate.