lunedì 30 giugno 2014

Recensione- La Compagnia dell'Anello

Buon pomeriggio lettori! ^^
Era da un po' di giorni ormai che avevo finito di rileggere La Compagnia dell'Anello, ma non sono stata a casa e quindi niente computer e quindi niente recensione; però oggi ho tempo libero e ho deciso di farla perché non vedo l'ora (poi ora ho anche il rating con l'unico Anello!**). Questa è la mia saga preferita e spero di trasmettervi le emozioni che provo ogni volta quando riprendo a sfogliare le sue pagine!^^

TITOLO: La Compagnia dell'Anello
AUTORE: J.R.R. Tolkien
EDITORE: Club degli Editori
DATA DI PUBBLICAZIONE: febbraio 1998 (ovviamente mi riferisco a questa edizione per tutto)
TRAMA (purtroppo non ha una vera e propria trama):

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buoi incatenarli,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.









La prima volta che lessi questo libro, stavo in terza media e l'unica saga che avevo letto era Harry Potter. Quando ho letto Il Signore degli Anelli mi si è aperto un mondo davanti a me e nonostante io abbia letto bellissime saghe prima e dopo questo, per me rimarrà sempre l'UNICO.
Con l'estate avevo deciso di rileggerlo perché volevo di nuovo ritornare nella meravigliosa Terra di Mezzo, rincontrando quei personaggi che mi avevano fatto tanto battere il cuore. Ora che sono più grande e che ho letto anche Lo Hobbit (il libro precedente) mi sto godendo questa saga di più e riesco anche a interpretarla meglio. La mia unica tristezza (?) è che nessuno , ma proprio nessuno di quelli che conosco ha letto questo libro e le uniche persone che hanno visto il film sono i miei genitori e mio fratello; quindi non posso fangirlare su questa saga con qualcuno che non mi pigli per pazza (XD).

Ebbene, prima di raccontarvi di cosa parla questo libro vi elencherò le creature (personaggi) che popolano questa storia, visto che sono molti e hanno tutti una loro caratteristica. Cominciamo da i più riscontrati nella storia:
  1.  Hobbit: questi sono dei mezzuomini, esseri più bassi degli Elfi, degli Uomini e persino dei Nani, erano mortali (la loro vita durava circa cent'anni e nel loro cinquantesimo compleanno diventavano maggiorenni) e usavano abitare in buche da loro stessi scavate. Gli Hobbit non amano le avventure e le novità, mangiano in abbondanza, vanno matti per le feste, i regali, le occasioni di stare insieme. Sono per natura un popolo pacifico e tranquillo, hanno molto sviluppato il senso del dovere, della lealtà, della generosità e dell'amicizia. Le loro passioni sono: disegnare lunghi e intricati alberi genealogici e fumare l'erba-pipa.
  2.  Uomini (la Gente Alta): Gli Uomini sono mortali, e la loro vita è molto breve, e poiché quando muoiono abbandonano davvero il mondo, sono detti anche Ospiti o Stranieri. Gli uomini sono soggetti a malattia e vecchiaia, sono un popolo debole, e tuttavia ostinato e prolifico che, nonostante le perdite, si moltiplica rapidamente. Così, esso si divise in molte stirpi. Tra gli uomini vi sono i Numenoreani (divenuti poi Raminghi) erano un popolo dotati di lunga vita ed altri doni: essi erano intelligenti e sapienti, erano più alti e più forti degli Uomini e degli Elfi. La loro vita durava circa 250 anni, ma la durata della loro vita cominciava a diminuire: nella Terza Era della Terra di Mezzo arrivavano ai 100 anni (tranne la stirpe di Isildur, quella dei Re); inoltre potevano decidere il momento della loro morte e avevano la capacità di preveggenza.
  3. Elfi: Ilùvatar (il padre di tutto) li fece nascere sotto la luce delle Stelle ed tra tutte le cose è proprio questa luce che amano di più. Gli Elfi sono immortali e vivevano a lungo quanto la Terra, senza conoscere malattia e pestilenze. Erano più forti di cuore e di membra degli altri popoli, e il volgere degli anni portava loro altra bellezza e saggezza. Potevano essere uccisi dalle armi o dal dolore, ma la loro non era che una morte apparente, perché la loro vita in Valinor, da dove col tempo possono tornare. Gli Elfi avevano occhi risplendenti delle luce delle Stelle, capelli d'oro, d'argento o neri; emanavano luce, e il suono delle loro voci era puro, dolce e vario.
  4. Nani: Sono un popolo forte e inflessibile, resistenti al gelo e al fuoco, gagliardi e robusti, coraggiosi e orgogliosi. Essi furono creati nelle montagne ,e i primi furono Sette. I Nani vivono a lungo, ma non sono immortali. Sono abilissimi minatori, fabbri e scultori in pietra, e le loro città sono solide e grandiose. 
  5. Stregoni (o Istari, i saggi): sono cinque e formano un Ordine, l'Heren Istario. Somigliano esteriormente agli Uomini ma hanno grandi poteri fisici e mentali. Sono molto longevi e invecchiano molto lentamente.
Il protagonista della storia è Frodo Baggins, un Hobbit della Contea che, a causa di un tesoro ritrovato da un'avventura di suo zio Bilbo, si ritrova tra le mani l'Unico Anello, l'Anello di Sauron che aveva perso durante lo scontro con Isildur nella battaglia della Seconda Era; ma adesso sa dove si trova e creerà un'enorme esercito pur di riaverlo. Frodo quindi, grazie alle indicazioni di Gandalf, suo amico stregone, fuggirà dalla Contea insieme a Sam, Pipino e Merry (suoi amici) per recarsi a Gran Burrone, la dimora di Elrond uno dei più potenti Elfi, dove lì si deciderà il destino dell'Anello.

Conosco la metà di voi soltanto a metà;
e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate.

Gli Hobbit...un popolo che molti nella Terra di Mezzo sottovalutano, quando invece dovrebbero stare attenti a questi piccoletti! Nascondono molto coraggio per esseri così piccoli, sono gli amici migliori che ti potresti trovare perché mai ti tradirebbero; e così hanno fatto loro. Frodo inizialmente sarebbe dovuto partire solo con Sam ma Merry e Pipino (suoi amici da sempre) non lo hanno abbandonato e sono andati con lui nonostante sapessero che la sua missione era molto pericolosa.
Purtroppo a me non sono quasi mai piaciuti i protagonisti delle saghe e infatti qui Frodo non mi piace molto; ma non posso negare che lui abbia un pesante fardello e che io non sarei mai riuscita a fare ciò che lui ha fatto, sapendo di andare verso morte certa. Lo Hobbit che ho preferito invece è Sam: leale e generoso, non lascia il suo padron Frodo nemmeno un secondo e si preoccupa per lui costantemente, difendendolo con tutte le sue forze. Di Merry e Pipino, invece, non posso dire nient'altro che mi sono sempre stati molto simpatici (forse un po' più Pipino): insomma, sempre a combinare guai.

Non spetta a noi decidere cosa accadrà. 
Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso.

Gandalf, lo stregone più saggio e buono di tutti, mai potrò trovare una figura tanto saggia quanto lui. A mio parere anche il personaggio più forte di tutti: quando c'è lui ti senti come se fossi sempre al sicuro, anche se dovessi avere davanti Sauron con un enorme esercito di orchi e Nazgul. Lui è come una luce nell'oscurità che mai si spegnerà. Vi so solo un consiglio su di lui: mai sottovalutarlo, nemmeno quando sembra che la speranza sia ormai svanita.

Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza
E le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla,
Nuova la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.

Avete mai incontrato un personaggio che vi ha lasciato a bocca aperta sin dall'inizio? Sin dalla sua prima frase? Un personaggio di cui avete ammirato tutto non trovando neanche un difetto? Ebbene io si. E il personaggio di cui vi sto parlando è Aragorn, o come altri lo chiamano Grampasso. All'inizio si presenterà come un personaggio un po' tenebroso ma mano a mano vedrete che ha un carattere completamente diverso. Aragorn è un Ramingo (sopra si trova la spiegazione) ed è chiamato Grampasso perché è sempre in viaggio. Molti a primo impatto lo trovano un uomo normale, ma cela un passato assai misterioso e discende da una stirpe degli uomini che ormai credevano estinta. Questo personaggio sarà di fondamentale importanza per i nostri Hobbit ed anche per l'intera storia.

Sleale è colui che si accomiata quando la via si oscura.


Legolas e Gimli...un elfo e un nano...le loro razze non sono in buon amicizia a causa di una mancanza di aiuto da parte degli elfi. Da subito loro due non si possono vedere, ma man mano cominciano a non capire più il perché di questa rottura di amicizia. Legolas è saggio ed elegante (come tutti gli elfi) e di questo personaggio mi piace il carattere, calmo ma anche coraggioso e forte. Gimli è invece testardo ma anche amichevole e divertente. Insomma loro due mi piacciono davvero molto e la loro amicizia sarà una delle più belle.

Quando cadono i grandi tocca ai piccoli guidare.


Per ultimo ho lasciato Boromir, ma non perché mi piace di meno, anzi, a mio parere il suo personaggio è intrigante ma come tutti gli uomini è debole all'immenso potere dell'Anello e dovrà subirne le conseguenze.
Mi piace molto il suo rapporto con Aragorn, o almeno come lui lo considera. Boromir è corrotto dall'Anello ma in realtà è un personaggio buono e io solo adesso l'ho rivalutato.



Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri;
ma si trovano ancora delle cose belle, 
e nonostante l'amore sia ovunque mescolato al dolore,
esso cresce forse più forte.


In questa recensione mi sono dedicata soprattutto ai personaggi de la Compagnia dell'Anello, che sono in tutto nove, perché questi ci accompagneranno per molto. Questo libro mi è piaciuto particolarmente quando la compagnia si mette in viaggio da Gran Burrone, perché è da lì che cominciano le vere avventure. In molte occasioni saranno tentati di abbandonare il loro cammino, ma ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che gli darà la forza per andare avanti. In alcune parti io ho avuto anche "paura", o almeno un senso di insicurezza. Penso che sappiate chi è Gollum, anche se ne avete sentito parlare poco di questo libro (o del film), ebbene, Frodo in alcuni momenti percepiva qualcuno che lo seguiva (Gollum) e in quei momenti quando leggevo le parole mi venivano un po' i brividi, anche se a pensarci adesso sembrerebbe una stupidaggine; ma le parole sono pericolose, perché quando leggi un libro sei tu che ti immagini ciò che succede e di solito, (o almeno per me) ti immagini tutto in grande, cioè come se stessi tu stesso là e provassi ciò che prova chi parla.
Tolkien è riuscito a creare un fantasy che ha sorpassato tutti gli altri venendo definito il "padre" del fantasy. Molti considerano il suo stile noioso o logorroico, ma in realtà se tu fai attenzione a ciò che lui scrive ti rendi conto che ogni singola parola è essenziale per avere il quadro perfetto dell'ambientazione o della caratteristica dei personaggi così come lui la vede. Mai ho trovato un autore che lo eguagliasse.
Questo libro dà inizio a un'avventura straordinaria e irripetibile, dove realtà e finzione si mescolano formando un tutt'uno. 



2 commenti:

  1. Prima di tutto fantastico il rating con gli anelli (ma quanto è brava Lebi!) *-*
    Io il libro non l'ho letto (almeno non tutto >.<) e quindi conosco storia e personaggi solo grazie ai film...che dire, Aragorn è il mio personaggio preferito, ma non sapevo vivesse così tanto *o* e poi Legolas :Q
    Comunque...mi ha fatto venire una piccola voglia di leggermi il libro...piccola perchè sono rimasta un pochino delusa dal primo approccio con Tolkien..sicuramente in futuro lo leggerò ;)
    Bella recensione, complimenti!
    Ps: sei una fan di GoT quando vedi la foto di Sean Bean nei panni di Boromir e automaticamente pensi a Eddard Stark xD

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    1. Ahahah Sean Bean non ha parti molto fortunate! xD Comunque la prima parte con gli hobbit è un po' più noiosa ma poi....*Q* Per il rating hai ragione! Leb è stata fantastica!**

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