lunedì 21 aprile 2014

Recensione: Eldest

Buon pomeriggio lettori!
Ho appena finito di leggere Eldest, il secondo libro della saga de Il Ciclo dell'Eredità e ho subito fatto la recensione, nonostante la mia mente sia un po' in subbuglio.

TITOLO: Eldest
AUTORE: Christopher Paolini
EDITORE: Fabbri Editori
PREZZO: 15,00 €
DATA DI PUBBLICAZIONE: 23 Agosto 2005
TRAMA: Salvata la città dei ribelli dall'assalto dello sterminato esercito di Re Galbatorix, Eragon e Saphira si mettono in viaggio per raggiungere Ellesméra, la terra degli elfi. E' lì che Eragon proseguirà il suo apprendistato nell'arte della magia e della spada. Nel frattempo, Carvahall viene attaccata dai Ra'zac. Roran, il cugino di Eragon, convince gli abitanti del villaggio a fuggire con lui nel Surda per cercare l'aiuto dei Varden. Dopo un lungo periodo d'addestramento con Oromis, l'ultimo Cavaliere, e il suo drago, Glaedr, Eragon ritorna dai Varden per aiutarli a fronteggiare l'esercito nemico. Non sa che ad attenderlo, oltre alla battaglia, ci sono nuove, stupefacenti rivelazioni...


                                                                              CALANO LE TENEBRE.
                                                                           LE SPADE SI INCROCIANO.
                                                                                    IL MALE REGNA.

Ho cominciato a leggere questo libro appena avevo finito il primo, senza neanche un attimo di pausa perché ero estremamente curiosa di sapere cosa sarebbe successo dopo quel finale mozzafiato di Eragon! Nel primo capitolo succede un avvenimento triste e già da quello ero tentata da fermarmi un attimo visto che erano successe troppe cose importanti per assimilarle tutte in una sola volta. Ma ho deciso di andare avanti fino alla partenza di Eragon per Ellesmèra. Durante i momenti in cui il nostro Cavaliere si trovava nel regno degli elfi il mio cuore si fermava e subito dopo riprendeva a battere per tutte le cose nuove che scoprivo e per alcuni avvenimenti straordinari e alcuni anche tristi, dove trattenevo a stento le lacrime. Cosa dire dell'autore? Fantastico. Dopo 5 anni è stato scritto da Paolini questo libro dopo il successo di Eragon ed è riuscito a mantenere il suo stile e la sua ricchezza nel linguaggio nonostante sia passato tutto questo tempo. Verso metà di Eldest però, c'erano alcune volte in cui non mi andava di leggerlo di mia spontanea volontà e alcune in cui volevo cominciare anche un'altra saga. Ma ho continuato a leggere, desiderosa di vedere come andava a finire. E ,finalmente, è arrivata quella scintilla che mi ha fatto prendere totalmente dalla lettura di Eldest e non volevo più fermarmi di leggere. Eldest è stato un libro ricco di avvenimenti, di nuovi incontri e nuove sorprese e con, soprattutto, un finale davvero inaspettato che ti riesce a far rimanere a bocca aperta.

                                            Il canto dei morti è il pianto dei vivi

Dopo la battaglia del Farthen Dur, Eragon decide, non subito, di intraprendere il viaggio insieme ad Arya e Orik verso Ellesmèra per conoscere lo Storpio Che è Sano: l'unico che può finire il suo addestramento da Cavaliere dei Draghi. In questo libro Eragon imparerà il vero significato della vita di ciò che lo circonda, comincerà a pensare come una persona saggia e dovrà far fronte a molti aspetti del mondo che fino ad ora gli erano rimasti sconosciuti.

                                    Ogni linea intricata era come un raggio notturno
                                    sulla carta, un abisso nero in cui avrebbe desiderato
                                    perdersi per tentare di dimenticare i suoi confusi
                                    sentimenti


Ma Eragon rimane pur sempre un ragazzo e, come tutti, conoscerà nuovi sentimenti, come l'amore, che stravolgeranno il suo mondo e lo faranno sentire impotente dinanzi a tutti ciò.
 Eragon non mi era particolarmente piaciuto nel primo libro, ma in questo comincia a diventare un uomo e non un ragazzino che si mette solo nei guai.
In Eldest non vi è solo il punto di vista di Eragon ma anche quello di Roran, che deve fra fronte a tutti i guai che accadono a Carvahall, e Nasuada. Roran non mi è piaciuto molto, anzi mi sembra il carattere che aveva Eragon nel primo libro: inoltre mi da un po' fastidio del fatto che accusa continuamente suo cugino per la morte di Garrow non sapendo nulla del perché Eragon sia fuggito.
Mentre il legame tra Eragon e Saphira cresce ancora di più, anche con i loro alti e bassi, ma sempre uniti da un legame profondo.

                                    Perché quando soffri, non esiste nient'altro.
                                    Nessun pensiero.
                                    Nessuna emozione.
                                    Soltanto il bisogno di sfuggire al dolore.

Se qualcuno mi chiedesse se mi è piaciuto questo libro, risponderei subito di sì. Infatti anche se ho detto che durante la prima parte ero un po' titubante su quello che dovevo fare, non posso giudicare un libro da quello. Perché c'è sempre una parte un po' più "noiosa" in un libro, dove forse vengono descritti meglio degli aspetti e dove non succede nulla di importante. Ma Eldest è uno dei pochi libri che mi ha fatto fermare il cuore, e non lo dico solo così, per aggiungere un'altro complimento, ma poprio perché mi ha lasciato a bocca aperta (in positivo!) e non riuscivo più a fare e pensare nulla in quei momenti. Complimenti a Christopher Paolini, che nonostante la sua età, è riuscito a creare un mondo fantastico dove vorrei vivere.

                                 Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano da
                                 sotto le palpebre. 
                                 Avevano vinto, ma lui aveva perso.





2 commenti:

  1. ah, questa saga, quanto l'ho amata <3
    Rileggere le tue recensioni mi fa ri venir voglia di leggere tutti i libri, mi mancano i personaggi, tantissimo!:/

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    1. La sto amando anche io Elisa *__* E' davvero stupenda <3

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