giovedì 9 luglio 2015

A fragment of #7

Buon pomeriggio, readers!
Uno di questi giorni devo fare un post con delle segnalazioni ma il mio pc ha ricominciato a fare i capricci e, appena apro più di una pagina, mi si interrompe e chiude chrome. Ora ditemi come può fare il suo "lavoro" una blogger con questa situazione ç-ç
Anyway, passiamo al pezzetto che vi lascio di questo libro stupendo ma con finale che non vi dico! PERCHÈ NON SI POSSONO PIÙ FARE FINALI FELICI?!


Al centro del giardino, su un piedistallo, c'era una grande figura che rappresentava un pagliaccio sorridente con i con i capelli ricci. Aveva il braccio teso e sembrava colpire con il pugno, infilato in un guanto sproporzionatamente grande, un oggetto invisibile nell'aria. Ai suoi piedi Max scorse una lastra di pietra sulla quale si intuiva un disegno in rilievo. Si accovacciò e scostò le erbacce che ricoprivano la fredda superficie, scoprendo una grande stella a sei punte inscritta in un cerchio. Riconobbe il simbolo, identico a quello sopra la cancellata dell'ingresso. Osservando la stella, Max capì che quelli che all'inizio gli erano sembrati cerchi concentrici nella collocazione delle statue erano in realtà una replica della stella a sei punte. Ogni figura del giardino si trovava nei punti di intersezione fra le linee che formavano la stella. Max si rialzò e osservò lo spettacolo spettrale che lo circondava. Percorse con lo sguardo ciascuna delle statue, avvolte dagli steli dell'erba selvatica che si agitava al vento, fino a soffermarsi di nuovo sul grande pagliaccio. Fu scosso da un brivido e fece un passo indietro. La mano della statua, che qualche secondo prima aveva visto chiusa a pungo, adesso era aperta, con il palmo teso, in segno di invito.

2 commenti:

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